top of page
Versi salvati

“La sezione comprende una trentina di poesie elaborate in modo discontinuo nel corso di un lungo periodo per il solo piacere dell’espressione poetica, della personale rilettura e del continuo rinvio a un’ipotetica pubblicazione”.

Ouverture

E poi, chi crederebbe a un fanciullo?

Se ruba lo zucchero nella dispensa

o raccatta bucce di mela

-povero mendico anzitempo –

non lo si ascolta.

No se le escucha.

 

Notti chiare

 

Tardivaghi, barbuti sognatori

i banditori delle notti chiare

 

Ultime ore

 

Ultime ore, ultimi attimi

sfumano sogni verdazzurri

la nebbia s’aggrappa ai corpi

le ossa vivono di poco calcio

una voce si spegne nella sera

pianti remoti affiorano

con forza stanca di moribondo

 

Banderuole

 

Puntura nell’anima ci vuole

in queste banderuole di carnevale

per stringere un pezzo di pane

vederlo illuminato dal sole

sentire l’acqua salsa ai ginocchi

 

Tappeto rosso

 

Tappeto rosso punti neri

delicata barriera di giallo

merletti traforati. Tende abbassate

occhi che non vedono.

Scarpe dimesse

carte ingiallite, fotografie di anni,

sedie spagliate, polvere, fiori finti

in un angolo libri.

Rumori s’odono. È lunedì dodici dicembre.

 

Lieto tempo

 

Lieto tempo di fiori e profumi

azzurracque del Po, reti

di pescatori, inebriante giovinezza

beltà t’accarezza

la voce, gli occhi, le mani.

Dove sono i grappoli d’uva

corona di sogni felici

i pantaloni rossi sulla sabbia

la suadente, tremula tua voce,

il settembre fuggente

che torna a sospirare?

 

Due novembre

 

Rivivono le immagini

nei tremolanti lumi stasera

ogni anno sempre meno

se non si aprono nuove piaghe.

Si piange in attesa

di essere pianti domani

 

Le mani di mio padre

 

Le mani di mio padre

scivolarono nel buio

penosamente vuote.

Trasalì l’anima

al respiro interrotto.

 

Dolore

 

Un uomo innocente

un uomo trafitto

un uomo finito

le mani in croce

singhiozza immobile, lepre

accecata dai fari.

 

Bianca domenica

 

Pendule ragnatele oscillano

dai muri della memoria

al ritmo folle

di sincopata musica.

 

Mi regge un vuoto arduo

 

Sulle acque livide

di un mare che geme

si piega al vento insicura l’anima.

Mi regge un vuoto arduo, di conchiglie,

dove i delfini son tardi animali

e la tua presenza un fascio

di fili purissimi di seta.

 

Cuando jo me muera (G. Lorca)

 

Non serviranno gli occhi miopi tra le palpebre saldate.

Nessun amore adolescente o mercenario

a trattenerti un istante.

Precipiti in un buio cavo dove i sogni

si fanno pietra e zinco.

 

La vita si perde per attimi

 

La vita si perde per attimi

non siamo che ombre

inquiete d’ignoti destini

l’agonia di un istante è eterna.

Ditemi che colpa ho commesso

per meritare la fine.

 

Silenzio

 

Si è spenta ogni briciola d’amore

mendicata con mano pietosa

e, vuoto come la cenere,

non so più parlare.

 

Notte

 

Le certezze declinano

fra pallide rare stelle intisichite

non diresti la notte così piena di voci.

 

Identico male

 

Torno a piegarmi alla fatica di vivere

assurdamente posseduto d’identico male

Adolescenza

 

Per certo captarono segnali

di misteriosi linguaggi i nostri corpi

accesero gli occhi insoliti bagliori

e disperate profondità.

 

Sera estiva

 

Nel ventre caldo d’una sera estiva

 un fuoco disperato e dolce

 rubò attimi al tempo

senza dir nulla,

senza sapere perché.

Riflessi di miele maturo

Riflessi di miele maturo la testa ricciuta

negli occhi barbagli dell’isole Tremiti

sfavilli di subacquee dolcezze

ninfa, dal mare posseduta.

 

Occhi di donna

 

Come il dio dell’acque marine

modella di spume bianche forme

e rimodella mille e mille volte

si piega il tuo corpo, esile giunco.

Occhi di donna dopo l’amore belli.

 

L’oro del tramonto

 

L’oro del tramonto

disegna diafane ali di colomba.

Voglio vino bianco e fresco

per dolcemente inebriarmi.

 

Schiocchi le dita

Schiocchi le dita - il gioco riprende -

tessute le mani di meraviglia.

Lampi di riso stillano

zampilli di musica alle mie orecchie.

Le perle di ieri ancora riannodo

con pungiglioni d’accecanti soli.

Da una pagina di rotocalco

fa capolino la tua cyclette

pantaloncini da guerrigliera

docile corsara prigioniera.

 

Al calare improvviso della notte

 

Al calare improvviso della notte

penso al miracolo crudele

d’una giovinezza dissepolta

per una luce ch’ora s’è dissolta.

 

Stretti su un filo

 

Stretti su un filo teso senza rete

con tanti seri pagliacci naso all’insù che guardano tristi

l’orchestra diffonde le note sapienti del brivido

han lise le vesti e sapore d’antico decoro perduto.

Calzamaglia stretta e scarpette di gomma

e riflettori addosso puntati che scrutano.

Stretti su un filo teso senza rete

sfidano un pubblico giudice dai gusti perversi

non desidera proprio vederti indenne passare

auspica in cuor suo la caduta per dopo beffarti.

Le luci della ribalta si spengono all’improvviso.

Le fiabe hanno un tempo per vivere e uno per morire.

 

Felicità rara di perla

 

Felicità rara di perla

filtrata da conchiglie sconosciute

sulla groppa di cavallucci marini.

Occhi per ipnosi catturati

fosforo di galattiche comete

occhi alga marina

dai colori filtrati.

E fu un ritorno all’antico

male non sopito

un sicuro andare contro corrente

un volo alto di gabbiani.

 

Rondine di mare

 

Rondine di mare

calata nel delta di sera

docile, tenera colomba,

qual incantesimo i tuoi occhi filtrarono

qual canto modulasti di sirena

quali mani sapienti ricamarono lacci.

 

Iscrizione

 

Coraggio altruismo e fantasia

pare il motto del ribelle per amore

della creatura al suo creatore

per via di questo mondo bello e infame

che germogliò a casaccio e inventò il tempo.

 

Traduzione prima

Un cuerpo de atléta empeciò su danza

a la muerte del sol en las callejas

a tus ojos nublados de cierva herida

refluieron lagrimas recusadas.

Ràpido el camino separaba

dos amores de rojo vestidos

nenia de flauto dulce tocaba

un embrollo de espinas los heria.

 

Muscoli felpati si mossero a danza

al morire del sole tra i vicoli.

Occhi immensi e velati di cerbiatta ferita

rifluirono lacrime indietro cacciate.

Veloce rapiva l’asfalto

due amori vestiti di rosso.

Nenia di flauto dolce pungeva

un intrico di rovi li graffiava.

 

Traduzione seconda

Lorsque la nuit maudite s’en ira

où la glace de la mort t’embrassa

surpris de mes longs soupirs

je sortirai tranquille au plein air.

Il est temps que je t’ecrive

une lettre bien douce.

 

Quando svanirà la mala notte

che strinse in pugno gelide carezze

sorpreso dai respiri lunghi

indugerò stupito all’aria quieta.

Il tempo è giunto che ti scriva

dolcissima una lettera.

Temo la notte che viene

 

Temo la notte che viene

col suo manto di penombre.

E più non sorvolo i verdi campi,

i tetti rossi delle case, i cortili

vocianti di zuffe e d’allegria.

Quanto fanno male

i giorni belli del declino

o autunno che mi circondi

coi tuoi colori di distrutte foglie

e mi trascini indietro, o mi trattieni

un poco ancora come per illudermi.

Rallenta o cuore dolente i battiti 

mettili in fila come soldatini

attraverso un deserto sconfinato

senza palme di datteri e senz’acqua

fresca di sorgente, miraggio alla deriva.

Canciòn

 

Ciascuno porterà dentro l’altro a sua insaputa

per un insolito viaggio, senza tappe né soste.

Pungeranno la nebbia e il gelo notturno

le dita non più pronte all’intreccio.

Sarà breve il tramonto, scolorita la sera.

 

Ci ritroveremo in un suono di parole

nelle note di un disco ad alta fedeltà,

nei versi perduti dei poeti

o sul tappeto di ninfee larghe per fuggire

alla morsa del tempo. Ma ciascuno

porterà dentro l’altro, a sua insaputa.

bottom of page